Laura Curino e la compagnia Anagoor tornano a lavorare insieme, in un progetto destinato allo Stabile di Torino. La narrazione delle vite di quegli uomini straordinari, comunemente conosciuti come "santi sociali". Un omaggio nel bicentenario della nascita del più celebrato tra loro: San Giovanni Bosco.
In occasione del bicentenario della nascita di Don Bosco (1815-2015), Laura Curino e la Compagnia Anagoor raccontano l’intelligenza e lo spirito di quegli uomini straordinari riuniti comunemente sotto la definizione di “santi sociali”, che a Torino si fecero carico delle necessità, dei dolori e delle ferite del popolo e soprattutto dei giovani, che facevano le spese dell’industrializzazione del Paese, durante il lungo e faticoso processo che ha portato all’unificazione dell’Italia.
Nella presentazione del progetto, scrivono Laura Curino e il regista Simone Derai: "Don Bosco, Cottolengo, Cafasso, Faà di Bruno, Giulia di Barolo e poi ancora don Orione, Allamano, Frassati, Domenico Savio e tantissimi altri. Nessuna regione come il Piemonte ha avuto tra il 1811, l’anno in cui nasce san Giuseppe Cafasso, e il 1888, l’anno in cui muore don Bosco, una così alta concentrazione di vite straordinarie che hanno scelto i poveri e per loro si sono impegnati in imprese che hanno lasciato un segno nelle loro vite e nella città: convitti per i giovani, ospedali per i malati, scuole e cortili per i ragazzi. Opere grandiose, costruite di pari passo all’Unità d’Italia e alla trasformazione di Torino in città industriale".
Appuntamento dal 19 maggio al 7 giugno, in prima assoluta, al Teatro Gobetti di Torino.